domenica 27 gennaio 2013

Celebriamo!

Respiro. 

Giù, su. 
Verticale, orizzontale.
Allargo. Svuoto.


Indago cavità di pienezza.

Vibro.
Risuono delle onde che risuonano.

Genero movimento dal movimento generato.
Immagini nutrono il movimento.
Nutro il movimento di immagini.

Respiro.
Vibro.
Mi espando. 

Incarno. 
Ramifico. 

Collego cielo e terra. Visibile e invisibile. Ideale e reale.

... Mi sento fiorire.

Saraswati danzante. Particolare del tempio di Hoysaleshwara, Halebeedu.
Foto di Daria Mascotto, agosto 2011.

mercoledì 16 gennaio 2013

Giornate aperte in ANKIDA e lezione prova gratuita di JAYA JAYA! La danza dell'India per bambini e ragazzi

Venerdì 25 , sabato 26 e domenica 27 gennaio 2013

GIORNATE APERTE IN ANKIDA
presso il Centro di cultura Rishi ANKIDA di via Gentilino 11 (cortile interno), Milano

VENERDI' 25
dalle 17h alle 18h

LEZIONE PROVA GRATUITA di 
JAYA JAYA! LA DANZA DELL'INDIA PER BAMBINI E RAGAZZI

... e nell'attesa per le mamme e i papà massaggi shiatsu!

prenotate la vostra presenza allo 02 39540690 oppure via mail a info@ankida.it

http://www.ankida.it/seminari.htm



mercoledì 9 gennaio 2013

Filosofia dell'insegnamento. Condividere il movimento danzato.

Se devi costruire una nave, non radunare uomini per raccogliere legna e distribuire compiti, ma insegna la nostalgia per il mare infinito. 
(Antione de Saint-Exupéry)

Utopia etica, estetica e sociale. 
Accompagnarsi con gentilezza e generosità, per esperire insieme il piacere della bellezza, della scoperta, dell'armonia, della creazione e della condivisione, per inseguirla poi. Nella vita tutta. 
Godere della tensione trasformatrice, della folle lucidità dell'equilibrista in bilico sulla contraddizione, sospeso sul conflitto onnipresente. 
Esercitare l'arte della presenza, dell'intenzione, dell'analisi critica e della rigenerazione.
Compiere insieme una ricerca che apra e congiunga mente e corpo.
Trasformare la pratica in conoscenza e la conoscenza in pratica (quotidiana).
Seminare il cambiamento sociale nella neve, nel vento, nelle città.
Vedersi, confrontarsi, contaminarsi.

Appunti di pedagogia attiva

Se ascolto, dimentico. 
Se vedo, ricordo. 
Se faccio, capisco.
(Proverbio cinese)



Bruno Munari, artista e designer, ma anche pedagogo intuitivo, applicò i principi fondamentali della "pedagogia attiva", convergendo spesso con il pensiero di Piaget. Entrambi sono contrari all'imposizione, entrambi propongono il fare: sperimentare, cercare e scoprire da soli, in modo autonomo.
Un metodo fatto soprattutto di azioni didattiche ispirate a principi per lo più di origine orientale. Principi espressi con frasi semplici, essenziali, comprensibili da tutti. Ma spesso fraintesi. "E' tutto qui? Facile, troppo facile...". Semplificare è più difficile che complicare...",  soleva ripetere l'artista. Un metodo "in progress", perchè intende lasciare ampio spazio di azione creativa a chi ad esso si ispira.
Il laboratorio diventa per Munari centro di creatività e conoscenza, di sperimentazione, scoperta e autoapprendimento attraverso il gioco: è il luogo privilegiato del fare per capire, dove si fa "ginnastica mentale" e si costruisce il sapere. E´ anche un luogo di incontro educativo, formazione e collaborazione. Uno spazio dove sviluppare la capacità di osservare con gli occhi e con le mani per imparare a guardare la realtà con tutti i sensi e conoscere di più, dove stimolare la creatività e il "pensiero progettuale creativo" fin dall'infanzia, nella prospettiva di un'educazione utile alla formazione integrale dell'individuo.
(fonte: www.brunomunari.it)

Negli stessi anni in Gran Bretagna Jaqueline Smith Autard elaborava  l'Art modelfare, creare e osservare, come modello pedagogico educativo applicato alla danza.
Epistemologia operativa definisce il metodo esperienziale elaborato in seguito da Donata Fabbri e Alberto Munari negli anni '80.

NATYA YOGA, incontri settimanali


Qualunque musica doni ritmo al sangue, merita di essere danzata.
Qualunque danza  rapisca l'osservatore, merita di essere condivisa.
Qualunque condivisione vissuta con presenza e intenzione, diventa conoscenza.
Là è il recinto, là è l'appiglio.
Là è il monte e l'albero, là è il sacrificio, là è il respiro, la mente.
Là è il desiderio, la passione, là è il fuoco.
Là è l'acqua, il vento, il mare.
Là è il teatro, la piazza, l'assemblea, là è il tempio.
Là è la casa più cara, l'uomo, la donna, gli animali.
Là è il vulcano e il fiume.
Qualunque conoscenza viva nella vita, là è yoga.



A Milano incontri settimanali 
di Yoga Danzato con Daria Mascotto.

Ogni mercoledì dalle 19h30 alle 20h45 
presso lo spazio "L'Invisibile" in via gentilino 6.



Natya: danza e rappresentazione in forma drammatica
Yoga: giogo, unione

Entrambi i termini sono sanscriti e definiscono la millenaria ricerca etica ed estetica tesa (danzadancedansetanz derivano dal sanscrito tan, tensione) al raggiungimento della connessione (yoga) fra le parti: corpo e mente, coscienza e emozioni, uomo e natura, microcosmo e macrocosmo.

La metodologia è esperienziale e finalizzata al piacere, al godimento del movimento intenzionale: attraverso il fare, il creare e l'osservare esploreremo i principali elementi strutturali della danza, approfondendo gli aspetti tecnici, espressivi e simbolici della tradizione indiana.

Daria Mascotto è antropologa e danzatrice.
Fin da piccola studia danza e musica e attualmente frequenta il corso di formazione per danzeducatore® presso la scuola Mousiké di Bologna.
Nel 2006 incontra la disciplina del teatro-danza indiano in stile Bharata Natyam, che pratica e approfondisce da allora con maestri italiani e stranieri in Italia e in India.
Dal 2009 i suoi punti di riferimento sono Marcella Bassanesi e Sivaselvi Sarkar.
Dal 2010 collabora con il Teatro Trebbo di Milano e nel 2011 è co-fondatrice dell'associazione culturale La sala dei tanti, laboratorio di arti e didattica.

Info e iscrizioni:
tel 340 3197022
neraoliva (at) hotmail.com