Anna ha
iniziato a fare TAKADIMI TAKAJONU
quando aveva solo 4 anni. Ora va in prima elementare. Quando le ho chiesto se
aveva voglia di dirmi che cos’era la danza indiana per lei, come la faceva
sentire, mi ha risposto così:
“Proprio quando entro nella sala di danza, mi
lascio andare… mi piace… quando metto piede nella sala di danza, mi lascio
danzare! Perché è così spaziosa che uno vuole prendersi tutto lo spazio,
danzare un po’… Proprio mi lascio andare, così.
Poi quando faccio danza mi rilassa molto, comunque,
se hai appena danzato vieni là e ti fa digerire… se invece devi mangiare, ti
lascia il buco giusto. Quindi quando si fa danza io mi rilasso… e prendo forze
per la giornata seguente! Perché poi la sera ho tanto sonno, perché mi sono
rilassata, e carico nuove energie per il nuovo giorno. E le storie che
raccontano della danza, mi hanno ispirato anche Parvati, l’ho chiamato proprio
così (il suo elefantino di pelouche, ndr), perché nelle storie che facciamo ho
sentito questo nome…
Poi quando faccio danza mi rilasso, tutta la
stanchezza va via… e come se dalla terra venisse quella porporina, sabbiolina…
come si dice? Un po’ di cosine così… venisse su l’energia nuova dai piedi, dal
pavimento, ecco, come se fosse il pavimento che mi lancia un po’ di sabbiolina…
e piano piano torna su da madre terra e va dal cielo. Quindi… Poi mi rimane
sempre la canzoncina, l’ultima… mi rimangono i movimenti, la canzone e poi ho
imparato anche il saluto, i gesti bene, il saluto che facciamo all’inizio (Bhoomi
Namaskar, ndr)…
La stanchezza esce da proprio tutta la pelle! Come se
fosse uscendo un serpente dalla sottana, che usciranno anche mille altri!
…Proprio esce dalla pelle, tranquilla, va fuori e ah!”
Anna, 6 anni