venerdì 23 ottobre 2015

Bhumi Namaskar, Saluto alla Terra

Bhumi Namaskar, Viakerala 2014.

La pratica del Bharatanatyam si apre e si chiude ritualmente con il Saluto alla Terra, Bhumi Namaskar.
Ci inchiniamo con tutto il nostro essere ai piedi della grande madre che ci sostiene e ringraziamo gli Dei che ci hanno donato la danza, i Maestri che l'hanno trasmessa, e tutti i presenti.

In questo saluto sono mostrati i principali Mandala Bheda, le posizioni di base della danza indiana:

SAMA. La stabilità, il dinamismo in potenza. I piedi uniti, le gambe tese.

ARAMANDI. Il mezzo abbassamento. Il plié della danza classica.

MURUMANDI. L'abbassamento completo. Il grand plié.

NATYARAMBE. L'inizio della danza. Le braccia aperte lateralmente, i palmi delle mani rivolte verso il basso. Le dita tese e unite in pataka mudra, i gomiti alti e le spalle basse.


I mudra utilizzati sono:

ANJALI. Il gesto del saluto, del ringraziamento, della preghiera. Le mani con i palmi giunti.

KATAKAMUKHA. Il sigillo del tenere. Indice e medio giunti al pollice, anulare e mignolo ben tesi.

SHIKARA. Il gesto dell'abbraccio. Dita chiuse, pollice alto.

CHATURO. Con questo sigillo devozionale tocchiamo la terra e portiamo le mani agli occhi con le tre dita centrali, indice, medio e anulare, il mignolo resta teso e il pollice è ripiegato a toccare la base dell'anulare. 





Bhumi Namaskar, Daria Mascotto.



Bhumi Namaskar, o Tatti Kumbidal nella lingua Tamil, è un approccio spirituale alla danza. Oltre ad essere una sequenza di movimento completa e un ottimo allenamento, rappresenta l'intenzione di purificare il terreno di danza, invocando la vibrazione delle forze supreme.





mercoledì 7 ottobre 2015

Teatro danza indiano Bharatanatyam: le origini, la pratica.

Il Bharatanatyam è prima di tutto una pratica. 
Un'attitudine dell’animo e della mente. Una conoscenza che si radica nel corpo, nel peso, nel gesto.
Creiamo uno spazio sacro, dedicato all’immersione in un tempo sospeso, intenso, fluido e vibrante, che ci permette di stare con noi stessi e con gli altri, sospendendo il giudizio e sperimentando le possibilità di relazione con un dentro e un fuori guardati con distacco e fiducioso abbandono.


LA DANZA

In India, Lord Shiva è considerato come il Signore e il Creatore della danza, Nataraja (letteralmente "re della danza"). L'intero universo sorge e si manifesta attraverso la vibrazione scaturita dalla sua danza cosmica, chiamata anche tàndava. 
Shiva Nataraja, Musée National des arts asiatiques Guimet, Paris.
La danza indiana si presenta in diverse forme:
  • le danze classiche, molto elaborate tecnicamente, precise e flessibili allo stesso tempo;
  • le danze popolari, derivate dalla danza classica;
  • le varie danze folk, legate alle festività e alle ricorrenze sociali e religiose;
  • le danze tribali, intrecciate alla vita degli aborigeni.
Ciascuna regione indiana ha sviluppato il suo particolare stile coreutico che ha assunto diverse forme nel corso dei secoli. Il Bharatanatyam è la danza classica del Tamil Nadu, India del Sud.



LE ORIGINI

Nato come danza rituale, preghiera e meditazione in movimento, condivide un profondo legame filosofico con lo yoga. Per molti secoli è stato eseguito come parte del rituale quotidiano dei templi dell’India meridionale dalle Devadasi, danzatrici e sacerdotesse, e solo nel Novecento è diventato un’arte scenica eseguita in tutto il mondo. 
Guru Smt. Balasaraswati, Bharatanatyam.
Personalmente ho avuto ed ho il privilegio di studiare questa disciplina con una grande Maestra, Madame Selvi Sarkar, a sua volta allieva della grandissima Balasaraswati, che unisce nella sua pedagogia la tradizione artistica di stile Pandanallur e quella etico-filosofica del Purna Yoga, o Yoga Integrale, diffuso da Sri Aurobindo, che concepisce l’intera vita come pratica yogica.
Guru Smt. Selvi Sarkar, Bharatantayam.
Caratterizzato per complessità tecnica e formale, ricchezza ritmica, poetica, gestuale ed espressiva, il Bharatanatyam pone l'accento sulla tensione dinamica, sulla geometria delle linee strutturali, sulle simmetrie e la coordinazione di ogni singola parte del corpo, oltre che sulla mimica facciale e l'esplorazione degli stati d'animo. L'acronimo Bha-ra-ta sta ad indicare le tre componenti fondamentali dell'arte: BHAva (stato mentale ed espressività), RAga (scala melodica) e TAla (ciclo ritmico). Dall'unione di questi elementi scaturisce un linguaggio simbolico di forte impatto emotivo, capace di condurre il danzatore e lo spettatore all'estasi conosciuta in India come rasa, stato mentale in cui il valore estetico diventa veicolo di crescita spirituale.
Nritya (la danza espressiva) evoca l'amore, le gesta di uomini, re e Dei, mentre la Nritta (danza astratta, pura, geometrica) crea l'atmosfera.


LA PRATICA

Dedicarsi allo studio del Bharata Natyam richiede tempo, grande disciplina e dedizione, nella pratica sono coinvolti in egual misura corpo, mente e spirito. Attraverso l’esercizio (adavu) si esercitano senso ritmico, equilibrio, memoria, coordinazione, concentrazione e fiducia. Si rafforza la struttura ossea e muscolare, si esplorano le sue linee, segmentazioni e possibilità di movimento. Mediante il respiro e il suono, si attivano processi immaginativi e drammatici che liberano l’accesso al proprio mondo interiore.

Approfondendo il linguaggio simbolico delle mani (mudra), del viso (abhìnaya), delle diverse posture (mandala) e di tutto il corpo in movimento, si esplora una poetica del gesto che si intride del personale colore espressivo.

Nataraja Pose, Daria Mascotto.

Oggi, il teatro-danza indiano, Natya, 
è annoverato fra le più antiche, profonde e raffinate discipline psico-corporee, capace di purificare e (ri)educare profondamente l'organismo.


Se la curiosità ti riempie fino alle dita e ai piedi, lasciati muovere e vieni a sperimentare di persona. Scrivi all'insegnante Daria Mascotto per saperne di più.